Capitolo VI

Cresce il sodalizio con la Zanichelli

 

Nel 1975 intanto, il signor Antonio Aurino, rappresentante della casa editrice Zanichelli per Salerno e provincia, mi aveva proposto di presentare Language and Life, testo di inglese per la scuola media di L. Alexander e A. Evangelisti, ai colleghi della scuola media. La richiesta era dovuta al fatto che usavo da alcuni anni Language and Life con successo e conoscevo molto bene la metodologia e i principi didattici sui quali il testo si basava. Presentai il testo all’Istituto Tecnico “Genovesi” di Salerno, mostrando e commentando, tra l’altro, anche un filmato in cui Alexander ed altri insegnanti usavano il testo a scuola con degli studenti. L’iniziativa ebbe successo ed in seguito il prof. Franco Bochicchio, che curava questo tipo di incontri per la Zanichelli, mi propose di tenere altri incontri in varie città d’Italia, ovviamente con un piccolo compenso e il rimborso delle spese. All’epoca non avrei mai immaginato che poi in futuro, avrei tenuto decine e decine di incontri per promuovere i miei corsi di inglese!

Nell’ottobre del 1977 il dott. Federico Enriques, direttore generale della Zanichelli, ci propose, d’accordo con la casa editrice Longman, di preparare un adattamento per le scuole italiane di un corso di inglese appena pubblicato in Gran Bretagna, Starting Strategies, di Brian Abbs ed Ingrid Freebairn. In quegli anni la Zanichelli soleva adattare per le scuole italiane testi della Longman. Di grande successo erano stati, ad esempio, Language and Life di L.Alexander e A. Evangelisti, e Way in degli stessi autori. Era, pertanto, una grossa attestazione di stima da parte della Zanichelli ed, in particolare del dott. Enriques, voler affidare a Giuliano Iantorno e a me un lavoro così impegnativo e di grande responsabilità, considerando anche l’impegno economico che la casa editrice affrontava.

Giuliano ed io intraprendemmo con entusiasmo questo nuovo lavoro. Di nuovo avemmo Alfredo Trombetti come redattore, e nel marzo del 1980 fu pubblicato in Italia il corso Communicating Strategies. Il successo fu straordianrio. Si pensi che il corso passò dalle circa 5.000 copie all’anno dell’edizione originale inglese vendute nel nostro paese, a circa 120.000 copie all’anno dell’edizione Zanichelli-Longman. Giuliano ed io inserimmo centinaia di nuovi esercizi scritti, brani di lettura completamente nuovi e interessanti per gli studenti italiani, e tutta una serie di spiegazioni grammaticali in italiano. Fu un’esperienza straordinaria perché andammo spesso a Londra per discutere con una equipe della Longman tutti gli esercizi e le attività che pronevamo. L’equipe inglese era diretta da Tim Hunt e, oltre a lui, era composta da varie altre persone tra cui una linguista, Eleonore Melville, con la quale io personalmente ebbi alcune animate discussioni su alcune attività completamente nuove che proponevamo e che lei faceva fatica ad accettare. Alla fine le attività da noi proposte furono inserite e, devo dire, il successo del corso assicurato.

In occasione dei nostri viaggi a Londra, a volte in compagnia del dott. Enriques, che seguiva di persona i lavori e le relative discussioni, Giuliano ebbe modo di mettere in mostra, oltre alla sua brillante intelligenza, genialità e preparazione, anche la ben nota sbadataggine e distrazione. Una volta, ad esempio, arrivammo all’aeroporto di Heathrow, Londra, insieme a Federico Enriques, ed eravamo un pò in ritardo per la riunione con la Longman.

“Prendiamo la metropolitana perché parte direttamente dall’aeroporto e ci porta velocemente in centro”, suggerì Federico.

La sede della Longman a Londra è al numero 5 di Bentinck Street, vicino alla stazione della metropolitana di Bond Street.

“Giulià, facciamo i biglietti per Bond Street.”

“Ma perché perdete tempo a fare la fila. C’è la macchinetta automatica. Faccio un biglietto da 1 sterlina.”

“Andiamo. Via. E’ tardi.” Federico aveva fretta.

“Ma voi da quanto lo avete fatto il biglietto?”

“L’impiegato ci ha detto che per Bond Street ci vuole un biglietto da 1 sterlina e 80 pence.”

“Allora ho sbagliato. Aspettate un momento. Ora cambio il mio biglietto.” Io e Federico distrutti dall’ansia e Giuliano che faceva un’altra fila, discuteva con l’impiegato per cambiare il biglietto di 1 sterlina fatto alla macchinetta automatica con un biglietto da 1 sterlina e 80 pence. Dopo circa 8 minuti riusciamo ad andare al treno. Dopo un’altra mezz’ora arriviamo finalmente a Bond Street, avendo cambiato linea. Per uscire dai varchi per i passeggeri, come pure per entrare, è necessario introdurre il proprio biglietto in un’apposita fessura.

“Forza Giuliano. E’ tardi.”

“Un momento. Non trovo il biglietto.”

“Ma dove l’hai messo?”

“Non so. Credevo di averlo qui.”

“Ho capito. Ora pago di nuovo il tuo biglietto così usciamo.” E Federico andò a pagare il biglietto per uscire, naturalmente maggiorato della multa per chi è sorpreso senza biglietto!

In un’altra occasione di un nostro viaggio a Londra Giuliano, all’arrivo all’aeroporto di Heathrow, decise di buttare via il biglietto usato.

“Mario, aspetta un momento. Vedi qui a Londra come sono organizati. Hanno anche il contenitore per la raccolta dei biglietti usati.”

“E che fai? Butti il biglietto?”

“Certo. Tanto l’ho già usato.”

“Si, ma guarda che il biglietto che hai buttato contiene anche il tagliando per il viaggio di ritorno!”

“Over’? E mo’ come faccio?”

“Bisogna andare all’ufficio biglietteria e controllare se risulta che hai già acquistato il biglietto.”

“Ci vado subito.” E così si perdevano le ore con Giuliano!