Capitolo II

Il corso di Anzio e la nascita del LEND

 

L’anno scolastico 1970/71 iniziò con una serie di novità che segnarono notevolmente la mia vita privata e quella professionale. Innanzi tutto mia moglie Paola era rimasta incinta nel mese di giugno del 1970. Il pancione cresceva a dismisura ma nessun medico ci disse che si trattava di due gemelle. Eravamo, pertanto, un po’ preoccupati a causa dell’eccessivo aumento di peso di Paola.

Agli inizi di settembre il preside Della Rocca mi convocò per comunicarmi che, insieme ad altri due colleghi di inglese della stessa scuola, ero stato invitato a partecipare ad un corso di aggiornamento residenziale per professori di ruolo che si sarebbe tenuto ad Anzio, dopo pochi giorni, per la durata di due settimane. Fui molto sorpreso, perché era la prima volta che venivo invitato ad un corso di aggiornamento. Ma la decisione non era facile. C’era l’interesse e la curiosità a partecipare al corso per vedere di cosa si trattava, ma c’era anche Paola incinta di tre mesi che sarebbe restata sola. Paola, tra l’altro, era in attesa di nomina. L’anno precedente aveva insegnato a Laurino, un piccolo centro del Cilento, situato dopo Roccadaspide a circa 100 chilometri da Salerno, ed eravamo preoccupati anche di un’altra nomina in un posto disagiato. Fu lei, però, che mi spinse ad accettare. Gli altri due colleghi, dissero che sarebbe stata una perdita di tempo e che preferivano trascorrere le due settimane di vacanze al mare a Salerno.

Così, andai ad Anzio. Mi ritrovai in una stanza a due letti con un collega calabrese che insegnava ad Agropoli, Bruno Ieropoli.

“Ciao, mi chiamo Mario Papa. Piacere.”

“Bruno Ieropoli, piacere.”

“Senti Bruno, ti devo fare subito una domanda.”

“Prego.”

“Tu russi? Perché se russi è meglio che cambio stanza. Dormo poco e non sopporto molto chi russa pesantemente.”

“Anch’io. Stai tranquillo. Non russo. Almeno credo di non russare sempre e forte.”

“Meno male!”

“Ora sistemo qui queste svegliette. Sono tre e mi aiutano ad addormentarmi.”

“Tre sveglie? E ti aiutano ad addormentarti?”

“Si, ma vedrai, non danno fastidio. Il tic tac è molto silenzioso.”

“Va bene.”

Mi ero salvato dal russare ma dovevo tenermi le svegliette. La prima sera, dopo che Bruno si era addormentato, avvolsi le svegliette in un asciugamani e le chiusi in un armadio. Così consentii a Bruno di addormentarsi al suono delle sue svegliette e a me di dormire poche ore in santa pace.

A parte le svegliette, Bruno si rivelò un ottimo compagno di camera. Simpatico e preparato. Conoscemmo anche un altro collega di Agropoli, Gerardo Di Pasquale, anche lui molto simpatico e molto preparato. Oggi Bruno Ieropoli insegna all’Università di Benevento e Gerardo Di Pasquale, oltre ad avere una importante scuola di lingue nel Cilento, ha anche un incarico di prestigio presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Ma nel settembre del 1970 eravamo dei giovani professori, ben preparati e ben disposti sul piano dell’impegno scolastico e nulla più.

Il corso di aggiornamento risultò determinante per allargare i miei interessi nel campo della glottodidattica e della metodologia dell’insegnamento delle lingue straniere. Tra i vari docenti c’era Wanda d’Addio che mi trasmise un entusiasmo e una passione straordinaria per il lavoro che facevo. Era un’insegnante e una professionista davvero eccezionale. Ci illustrò i vari metodi di insegnamento – era la prima volta che tutti noi ne sentivamo parlare -, il rapporto tra lingua e cultura, i sussidi audiovisivi e tanti altri argomenti interessanti. Dopo aver insegnato per alcuni anni metodologia e glottodidattica all’Istituto Orientale di Napoli, passò poi ad insegnare all’Università “La Sapienza” di Roma.

Altro professionista molto preparato si rivelò il professor Renzo Titone che ci avvicinò alla psicolinguistica, materia di notevole interesse che i docenti di tutte le discipline dovrebbero studiare. Ma la persona che più di tutti mi affascinò per la sua preparazione eccezionale, per la sicurezza che mostrava negli interventi che faceva numerosi e, allo stesso tempo, per la sua umiltà, fu uno dei colleghi partecipanti al corso: Sirio Di Giuliomaria.

Sirio aveva una grossa esperienza professionale maturata nei campi più svariati, dalla politica all’impiego presso la FAO. Era stato anche per sei mesi presso l’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico e parlava correntemente l’inglese, il francese e lo spagnolo oltre, naturalmente, all’italiano e al romanesco!

Nel 1968 c’era stata una grossa rivoluzione culturale nella scuola. Gli studenti erano stanchi dei metodi usati e dei contenuti proposti e spingevano al cambiamento con numerose manifestazioni. Solo pochi insegnanti, però, colsero subito il malessere che serpeggiava sempre più violentemente tra le aule scolastiche. Gli insegnanti di inglese furono tra i primi e tra i pochi a farsi carico di faticosissimi cambiamenti nella metodologia dell’insegnamento.

Nel corso di aggiornamento del 1970 Sirio Di Giuliomaria trovò, quindi, un terreno fertile quando cominciò a parlare di un movimento che si stava formando e che mirava a migliorare l’insegnamento delle lingue nel nostro paese. Il movimento, “Lingua e Nuova Didattica” (LEND) era stato ufficialmente fondato nell’aprile del 1970. Segretario del movimento, Sirio Di Giuliomaria. Nel febbraio del 1972, con la collaborazione del British Council, il movimento cominciò la pubblicazione di una rivista trimestrale, Lingua e Nuova Didattica, rivista di linguistica e di glottodidattica. Presidente e direttore responsabile: Wanda d’Addio.

* Per ascoltare dalla viva voce dei protagonisti la storia della nascita del LEND si consiglia di ascoltare su computer il CD-ROM “LEND –30 anni di idee ralizzate – Il racconto” preparato dal prof. Umberto Capra nel 2001 in occasione di trent’anni del LEND

Questo fu il primo editoriale:

“Scuola italiana, lezioni di lingua: ore insufficienti, testi insufficienti, metodi insufficienti, sussidi insufficienti, locali insufficienti, insegnanti insufficienti, risultati insufficienti. Il panorama può sembrare catastrofico, ma corrisponde sostanzialmente alla realtà dei fatti. Tuttavia, la presa di coscienza di tale situazione da parte di un sempre crescente numero di insegnanti permette di non disperare; non tutto è perduto, ma solo a patto di affrontare la questione con decisione, senso di responsabilità, umiltà e dedizione.

La rivista che si presenta per la prima volta a tutti i colleghi insegnanti di lingua straniera ha come suo fine appunto quello di cercare, nei limiti del possibile e con l’aiuto di tutti gli interessati, di ovviare ad almeno qualcuna delle difficoltà nelle quali ci dibattiamo, offrendo materiali, riflessioni, spunti di innovazione, discussioni e informazioni a tutti coloro che ne sentono l’urgente esigenza.

Lingua e Nuova Didattica si colloca cioè in uno spazio rimasto finora libero nel campo editoriale italiano; essa si rivolge agli insegnanti in termini concreti e trattando problemi concreti, richiamandosi costantemente alla realtà della situazione scolastica italiana e lasciando ad altri la trattazione di problemi didattici a livello astratto o comunque troppo generale. Inoltre, Lingua e Nuova Didattica non persegue interessi corporativi o di altro genere che non siano quelli del miglioramento professionale visto come impegno a svolgere in modo più efficiente, cosciente e dignitoso un’attività che, per la sua stessa natura, trova la sua primaria soddisfazione sul piano umano e sociale, all’esterno del quale non è concepibile la figura dell’insegnante in genere.

Certo, le forze a disposizione per un programma quale abbiamo brevemente accennato sono ancora limitate, ma abbiamo fiducia nel futuro; con l’aiuto e il sostegno di tutti gli insegnanti coscienti e volenterosi noi crediamo che sia possibile incidere sensibilmente sulla situazione attuale, portandola quanto più vicino sia realisticamente possibile a degli obbiettivi che per ora possiamo solo spiare da lontano. Per questo, invitiamo tutti i nostri lettori a sostenere il nostro sforzo in ogni modo possibile, in particolare contribuendo in misura massiccia alla rivista con articoli, informazioni, recensioni; vogliamo che LEND sia la rivista degli insegnanti di lingua straniera in Italia, degli insegnanti di qualsiasi regione e ordine di studi, in breve di insegnanti come noi che abbiamo preso questa iniziativa. Buon lavoro a tutti noi.

La Redazione”

I primi articoli furono:

The Teaching of Grammar di L.G.Alexander,

Metodi e scelta di un metodo di Wanda d’Addio,

The Magnetboard as a Language Teaching Aid di Donn Byrne,

Grammatica per il discente di Primino Limongelli.

Inoltre, fu pubblicato il testo di un documento votato all’unanimità all’assemblea di Lingua e Nuova Didattica, tenuta a Roma nel mese di ottobre 1971, “Per un profondo rinnovamento dell’insegnamento delle lingue straniere nella scuola italiana”. (vedi Appendice 1 pagina …)

Il documento sottolineava la contraddizione tra la necessità dell'apprendimento delle lingue come mezzo di comunicazione e l'arretratezza delle strutture scolastiche del tempo, dei metodi di insegnamento, dei corsi di lingue straniere assolutamente inadeguati e degli insegnanti poco preparati, soprattutto sul piano metodologico.

Si sottolineava come, in mancanza di una solida formazione a livello universitario e di un costante aggiornamento, gli insegnanti tendevano (lo fanno ancora oggi?) a riprodurre i criteri fondamentali dell'insegnamento da loro ricevuto ai tempi del loro inserimento nella scuola media.

Per quegli anni un documento del genere era ritenuto molto rivoluzionario. Aderii immediatamente e fondai un gruppo di colleghi a Salerno. Ci riunivamo prima a casa della collega prof.ssa Bianca Rossi, poi in qualche scuola che, tra mille difficoltà, ci consentiva di incontrarci una o due volte al mese. Leggevamo articoli della rivista e ne discutevamo i contenuti, leggevamo vari testi di didattica suggeriti e discutevamo tra noi, preparavamo schemi di lezioni. Fui invitato, come responsabile del gruppo di Salerno, a far parte del direttivo nazionale. Ci riunivamo due o tre volte all’anno a Roma o a Bologna e discutevamo delle varie attività dei gruppi, delle posizioni del movimento nei confronti di iniziative, anche legislative, del governo o del ministero, di come coordinare e aiutare le attività dei gruppi, anche andando spesso di persona a tenere un incontro su un argomento sui quali alcuni di noi erano particolarmente preparati. Ad esempio, io stesso diventai uno specialista prima sull’Uso delle canzoni nell’insegnamento delle lingue straniere, poi dello Sviluppo dell’Unità didattica e del rapporto tra Lingua e Cultura.

Il 10 marzo del 1971 nacquero le nostre gemelle, Margherita e Roberta. Mia moglie Paola ed io fummo felicissimi, nonostante le notti insonni, i pannolini da lavare e i biberon da preparare in continuazione per le doppie poppate! Felicissimo per le due figlie, continuai ad impegnarmi sia a scuola e sia al LEND con determinazione e, soprattutto, passione.

La partecipazione volontaria ed entusiastica alle attività del LEND contribuì notevolmente alla mia formazione professionale. Nelle riunioni nazionali incontrai personaggi del campo della glottodidattica, ad esempio, Mary Finocchiaro, Alberto Evangelisti, Renzo Titone, Maurizio Crisari, autori di numerosi testi di successo. Mi colpì molto la loro umiltà, la cultura e il modo di trasmettere conoscenze senza farlo pesare. In questo Sirio Di Giuliomaria e Wanda d’Addio erano dei veri maestri. A nostra insaputa mettevano in pratica l’arte della maieutica, guidando la discussione e facendo intervenire tutti i partecipanti con contributi più o meno interessanti, ma sempre utili quanto meno a noi stessi che, poco alla volta, imparavamo ad esprimere il nostro pensiero senza essere prolissi.

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