Avvenire

Avvenire – 10 giugno 1999 pag. 23

In Europa ma senza inglese

De Mauro: tutta colpa della scuola che dovrebbe insegnare anche l’arabo.  Papa: ecco i trucchi per impararlo. Beccaria: siamo troppo snob e provinciali. Severgnini: io l’ho studiato così

… Eppure qualche trucco per imparare l’inglese deve esserci.: li chiediamo a Mario Papa, autore di testi scolastici Zanichelli per l’inglese. “Attraverso hobby e interessi” risponde deciso.  E cioè? “ I giovani notoriamente amano la musica: ed allora gli insegnanti partano dai testi delle canzoni, poi si potrà arrivare a Shakespeare. Oppure dai film:  ottimi allo scopo “Forrest Gump” o “The Fugitive” con Harrison Ford, perché c’è molta azione che aiuta la comprensione dei testi. E’ stato un grosso errore doppiare i film stranieri in italiano: una possibilità mancata per avvicinare i nostri giovani alle lingue; infatti in nessun altro paese vengono doppiati, ma sottotitolati.                                        Altri trucchi?  “Far lavorare i ragazzi in classe in coppia, simulando una determinata situazione, mentre l’insegnante gironzola per la classe correggendo errori  e dando piccoli aiuti. Quindi utilizzare tutto il materiale didattico a disposizione, a cominciare dalle cassette. Ma non credo si possa veramente imparare una lingua straniera senza fare esperienza diretta sul posto. L’inglese è come la bicicletta: prima si spiega al bambino come pedalare, ma poi ci vuole la pratica, il bambino deve salire sul sellino e provare, e pazienza se cade. Ma cerchiamo di non mandare i nostri ragazzi ad imparare l’inglese  in agosto a Londra, dove si sente parlare soltanto italiano.” Cosa pensa dei libri scolastici d’inglese utilizzati nelle scuole? “I libri dovrebbero essere comunicativi e divertenti, mentre in genere sono noiosi e senza corrispondenza con la realtà. Ho visto ragazzi imparare a memoria per mesi What’s that? That’s a pen e poi essere in crisi nel presentare ad uno straniero un amico e dover dire: questo è Giovanni.” ….

Elisabetta Broli