Capitolo XV

Anni ‘90 e Janet Shelly

 

Agli inizi degli anni ‘80 il British Council decise di preparare un corso di aggiornamento a distanza per gli insegnati di lingua e letteratura inglese. Roy Boardman, direttore del British Council di Napoli, mi chiamò a partecipare a questo progetto insieme ad altri formatori. Tenemmo vari riunioni e seminari durante i quali mettemmo a punto il progetto che si sarebbe chiamato DTFM, Distance Training Foundation Module. Facemmo un seminario ad Amelia, in Umbria, e un altro a Rende, in Calabria.

Intanto nel 1986 avevo pubblicato per la Zancihelli Skills and Meanings, con la redazione di Vanna Rossi. Skills & Meanings era un corso di lingua inglese per il biennio delle scuole superiori. Conteneva, tra l’altro, i risultati di tutte le mie ricerche fatte in Gran Bretagna e negli Stati Uniti su vari aspetti di civiltà di quei paesi.

Il corso aveva una progressione linguistica e grammaticale abbastanza lenta per consentire agli studenti meno brillanti di seguire com profitto. Infatti il corso ebbe una grande successo particolarmente negli istituti tecnici commerciali e negli istituti professionali.

Nello stesso anno veniva pubblicato dalla casa editrice Addison-Wesley negli Stati Uniti Turning Points, di cui ho già parlato. Seguì poi una nuova edizione del corso per la media, New Communication Tasks, sempre edito dalla Zancihelli.

 

Ma uno dei fatti più importanti degli anni ottanta credo sia stato il consolidamento dell’amicizia e della collaborazione con Janet Shelly.

Di Janet ho già parlato nei capitoli passati, dicendo di come la coinvolsi per la prima volta alla fine degli anni ‘70 nel primo corso del Progetto Speciale Lingue Straniere. Janet mi era stata presentata da mia moglie Paola. Infatti insegnavano nella stessa scuola. Quando, alla fine degli anni ottanta la Zanichelli mi propose di preparare un altro corso per il biennio che avrebbe dovuto sostituire Skills and Meanings, pensai di chiedere a Janet di collaborare con me. Aveva già pubblicato altro materiale didattico per la Zanichelli come, ad esempio, gli esercizi per il Laboratorio Linguistico per gli studenti che usavano Skills and Meanings, ed altre pubblicazione di tipo ancillare. Ma mai un corso di lingua inglese. Quando glielo proposi, ricordo che Janet accettò tutta felice e lusingata. A quel punto decisi anche di andare a farmi un giro in Inghilterra, del tipo di quello che avevo fatto negli Stati Uniti nel 1983, per rendermi conto di persona di tutti i cambiamenti a cui sia la lingua sia la cultura di un paese sono inevitabilmente sottoposti con il passare degli anni. Ne parlai con Roy Boardman al British Council di Napoli. Ebbi dal British Council una borsa di studio parziale: mi venivano pagate solo le spese di viaggio, non quelle di alloggio e di soggiorno ma, inoltre, fatto importantissimo, mi veniva offerta collaborazione in loco per tutti i contatti di cui avevo bisogno. Nel luglio del 1989, quindi, feci un giro dell’Inghilterra, incontrando comunità varie, tra cui quella molto numerosa degli italiani a Bedford, visitando scuole, uffici, organizzazioni umanitarie e di volontariato, religiosi, dirigenti di azienda, dipendenti, operai, e incontrando vari responsabili dei singoli settori di mio interesse. Alla fine del mio giro avevo raccolto materiale sufficiente per scrivere brani di lettura aggiornati e di interesse per gli studenti. Tra l’altro feci numerose registrazioni. Al mio ritorno Janet ed io ci mettemmo al lavoro, progettando un nuovo corso per il biennio delle scuole superiori. Il corso, col titolo Take Turns, fu pubblicato nel marzo del 1993 dalla Zanichelli, con la redazione di Vanna Rossi.

 

Forse nel descrivere gli altri corsi scritti non ho parlato a sufficienza di quanti professionisti contribuiscono al successo di un corso di lingue e di un testo scolastico, in generale. Alfredo Trombetti all’inizio, poi Vanna Rossi, ed ora Serena Matassoni sono stati i redattori con i quali ho lavorato e con i quali ho sempre avuto un attimo rapporto.

I corsi di lingua inglese, oggi, sono pubblicazioni di una complessità enorme. Si pensi che io, Giuliano e Janet, per ogni corso che abbiamo pubblicato, abbiamo innanzi tutto redatto il progetto metodologico e didattico che prevede, tra l’altro, anche la sequenza pedagogica delle strutture linguistiche e del lessico. Poi si passa a scrivere la storia e i relativi dialoghi. Bisogna, in seguito, scegliere gli aspetti culturali che si vogliono evidenziare. pertanto, è necessario scrivere brani di lettura e reperire articoli di giornali e altri documenti linguistici e fotografici. Solo dopo si passa a scrivere tutte le varie fasi di ogni singola unità didattica. Intanto bisogna preparare la sceneggiatura dei dialoghi per il disegnatore o per il fotografo. La sceneggiatura deve essere dettagliata al massimo per consentire all’artista di riprodurre fedelmente quello che noi vogliamo appaia chiaro nelle immagini. Altro lavoro molto complicato è la preparazione dei testi scritti da registrare poi a Londra. Si tratta, infatti, non solo di scrivere i testi che poi attori professionisti di lingua inglese leggeranno in studi attrezzatissimi sotto la regia, in genere, di James Richardson, ma di scrivere anche tutte le indicazioni su come vogliamo che i testi siano registrati: voci di uomini o donne, giovani o anziani, bambini o bambine, accenti vari della Gran Bretagna o americani o australiani o canadesi o giamaicani, ecc.. Rumori di fondo richiesti e tutte una serie di numerose e dettagliatissime indicazioni. Poi in un determinato periodo dell’anno, in genere a dicembre o a gennaio, andiamo a Londra a fare queste registrazioni che bisogna seguire insieme a James in cabina di regia, facendo attenzione che tutto venga registrato secondo i nostri desideri.

Con Vanna Rossi, Giuliano, Janet e, in questi ultimi anni, Serena, ho seguito le registrazoni di tutti i corsi di cui sono stato autore o coautore, maturando, credo, un’esperienza unica nel campo specifico. Il ruolo del redattore è fondamentale. Il redattore, nel nostro caso la redattrice, segue i disegnatori, fa una prima correzione dei disegni, segue e corregge le bozze, dirige la ricerca iconografica – foto e disegni reperibili in casa editrice - scrive centinaia di lettere e coordina il lavoro di tutti quelli che contribuiscono alla riuscita del corso, dall’autore fino agli addetti alla stampa. Vanna Rossi è anche una fotografa professionista pertanto, quando dovemmo fare le foto per Take Turns, il corso per il biennio delle scuole superiori scritto da Janet e da me, decidemmo di andare a Londra a fare la campagna fotografica. Tramite la collaborazione di un’agenzia, Vanna reperì dei modelli che avrebbero dovuto interpetrare i ruoli dei nostri personaggi. Poi, insieme, cercammo i vari posti dove io e Janet avevamo immaginato si svolgevano le vicende illustrate nei dialoghi, quindi, realizzammo una serie di foto. Impiegammo circa 15 giorni. Vanna fu molto brava perciò, non solo come redattrice, ma anche come fotografa. Il corso Take Turns fu poi pubblicato nel 1993.

Visto il favore con il quale fu accolto Take Turns, il dottor Enriques, direttore generale della casa editrice, ci disse che oramai erano maturi i tempi per pubblicare un video che avrebbe dovuto accompagnare il corso per le scuole superiori. Come al solito, Janet ed io accogliemmo con entusiasmo l’idea e ci mettemmo al lavoro. Per noi era un lavoro completamente nuovo. Si trattava infatti di scrivere una vera e propria sceneggiatura di un breve film che avrebbe dovuto svolgersi a Londra. Scrivemmo la sceneggiatura di 10 episodi. Poi, tramite Yvonne de Henseler, una mia amica già redattrice di diverse case editrici, contattammo Peter Walton, regista di video di tipo didattico che per la BBC aveva già fatto numerose esperienze nel campo in vari paesi del mondo. Un giorno Janet ed io andammo a Londra ed incontrammo Peter a casa sua, in Highgate, nel nord di Londra. Discutemmo con lui e con Yvonne il nostro progetto e Peter ci diede molti suggerimenti. Poi stabilimmo il periodo in cui il video si sarebbe girato e ritornammo in Italia. Non prima, però, di andare in un pub. Aveva piovuto durante la mattinata. Poi aveva smesso e Peter decise di farci sedere all’aperto. Sfortunatamente non mi accorsi che il cuscino sulla mia panca era bagnato, così mi bagnai tutto il fondo dei pantaloni suscitando l’ilarità di Peter e degli altri amici.

Nel mese di luglio del 1994 mi recai a Londra ed, insieme a Peter, partecipai a tutte le riprese del video. Fu un’esperienza notevole. Ogni mattina uscivo con Peter e andavamo insieme sul posto convenuto dove si sarebbe dovuto girare la scena. Trovavamo gli attori, il cameraman, la costumista, la truccatrice e tutto lo staff che seguiva Peter in questo lavoro. A volte la giornata piovosa mi faceva preoccupare perché io volevo sempre scene belle, luminose e col sole, ma in Inghilterra questo non è sempre possibile. Alla fine, comunque, Peter fece un ottimo lavoro e nel marzo del 1995 la Zanichelli pubblicò Happy Days in England, un video che poi ebbe una larga circolazione in Italia, e che fu apprezzato anche in altri paesi, tra cui la Danimarca dove una casa editrice danese, la Gyldendal Uddannelse, ne fece addirittura una edizione speciale in danese e in inglese per le scuole di quel paese.

 

Ecco una recensione del video Happy Days in England apparsa sulla rivista “The Reporter”, aprile 1995

 

Happy Days in England by Mario Papa & Janet Shelly

 

“When the team of ELT experts that had built BBC English department suddenly and unexpedtedly found themselves victims of a massive 'restructuring' programme last year, other publishers found themselves in the position of being able to make use of the talents of producers of prize-winning videos such as Follow Me and Muzzy in Gondoland. Zanichelli has done so to the extent of making available to Italian teachers an excellent and highly affordable video produced by Peter Walton on the basis of dialogues written by Mario Papa and Janet Shelley.

 

Happy Days in England consists of ten episodes showing the everyday life of four young people in Britain. Two young brothers, John and Mike, an American girl, Judy, who works in the City in a computer firm, and a young Swiss student, Nathalie, meet up and spend time together in London and Cambridge. They also have parties, go shopping together and do the kinds of things that most young people normally do in their spare time in Britain today.

 

The first episode takes us down the Thames on a riverboat with the two brothers and Judy and shows the viewer all the main sights. This is an excellent introduction to London as it reflects more or less the kind of trip that many visitors might take on their first day in the city.

 

This is followed in the second episode by Nathalie's arrival from Switzerland, after which all four meet up for a day out in Cambridge. We then follow Nathalie as she learns how to make a phone call, deal with the Underground and sign up for a course at a language school.

 

The language content in Happy Days in England progresses quickly but naturally through simple but totally authentic dialogues that never make the mistake of intruding into the presentation of the characters or the events in which they participate. This is unusual. We so often feel when watching videos for language learners that the language is somehow 'forced' and artificial. This is not the case with Happy Days in England. The viewer is so interested in the four young people and the development of their relationships that he or she is motivated to understand the language in order to understand them.

At the same time the structures presented in each episode are reinforced by a simple but effective device called Video Frames which freezes, one by one, each element of the dialogue on the screen at the end of each episode so that they can be studied and reproduced. This of course also means that Happy Days in England is effective for self-study.

The original score and costumes by Benetton U.K. also combine to give the impression of London as it is today: a youthful city where fashion and music are important.

This video is accompanied by an Activity Book and Teacher's Guide (which can be used alongside Take Turns) and both components are available at the modest price of L. 32,000.”

 

Traduzione:

(Quando la squadra di esperti di ELT – Insegnamento della Lingua Inglese – che aveva costruito il reparto di lingua inglese della BBC si è trovata l’anno scorso improvvisamente e inaspettatamente vittima di un massiccio programma di “ristrutturazione”, altri editori si sono subito servito del talento dei produttori di video che avevano vinto vari premi, come Follow Me e Muzzy in Gondoland. La Zanichelli ha fornito agli insegnanti italiani un video eccellente ed enormemente affidabile prodotto da Peter Walton sulla base di dialoghi scritti da Mario Papa e Janet Shelley.

 

Happy Days in England è formato da dieci episodi che mostrano la vita quotidiana di quattro giovani in Gran Bretagna. Due giovani fratelli, John e Mike, una ragazza americana, Judy, che lavora nella City in una ditta di computer, e una giovane studentessa svizzera, Nathalie, si incontrano e trascorrono insieme un periodo di tempo a Londra e a Cambridge. Partecipano anche a feste, fanno acquisti insieme, e fanno tutto ciò che i giovani normalmente fanno oggi in Gran Bretagna nel loro tempo libero.

 

Il primo episodio ha luogo sul Tamigi su un battello con i due fratelli e Judy e lo spettatore può vedere tutti i posti più famosi. E’ un modo eccellente per introdurre Londra e mostra più o meno il tipo di giro che molti visitatori dovrebbero fare il primo giorno che visitano questa città.

 

Questo episodio è seguito da quello in cui Nathalie arriva dalla Svizzera; poi i quattro giovani si incontrano per trascorrere un giorno a Cambridge. Dopo seguiamo Nathalie mentre fa una telefonata, impara a prendere la metropolitana, e si iscrive ad un corso in una scuola di lingue.

 

I contenuti linguistici di Happy Days in England progrediscono rapidamente e in maniera naturale attraverso dialoghi semplici ma completamente autentici che non fanno mai l’errore di interferire nella presentazione dei personaggi o degli eventi che coinvolgono i personaggi. Tutto ciò è insolito. Quando guardiamo dei video fatti per studenti di lingua inglese ci accorgiamo molto spesso che la lingua usata è in qualche modo “forzata” e artificiale. Ciò non avviene in Happy Days in England. Chi guarda il video è così interessato in ciò che fanno i quattro giovani e in come si sviluppano le loro relazioni che è motivato a capire la lingua per poter seguire cosa dicono.

 

Allo stesso tempo le strutture presentate in ciascun episodio sono rinforzate per mezzo di un accorgimento semplice ed efficace, chiamato Video Frames. Alla fine di ogni episodio ogni battuta del dialogo viene fissata singolarmente sullo schermo in modo da essere esaminata e ripetuta dagli studenti. Ciò significa che Happy Days in England funziona anche per lo studio autonomo.

La musica originale e gli abiti di Benetton U.K. contribuiscono a dare l’idea della Londra di oggi: una città giovanile dove la moda e la musica sono importanti.

Il video è accompagnato da un Activity Book e da una Guida per l’Insegnante (che possono essere usati insieme a Take Turns) e tutto il pacchetto è disponibile al modesto prezzo di L. 32,000.)

 

Sull’onda del successo di Happy Days in England, il dottor Enriques disse a me e a Giuliano di pensare ad un video per la scuola media che avrebbe dovuto accompagnare un nuovo corso al quale stavamo lavorando. Il nuovo corso della media, Way Points, era stato pubblicato nel 1994 e, lentamente, sostituiva nelle scuole medie New Communication Tasks. Way Points ha avuto negli anni un soccesso straordinario. Ne abbiamo riscritto varie edizioni, Way Points 2000, pubblicato appunto nel 2000, Way Points Plus, pubblicato nel 2003, Way Points Plus Yellow Edition, pubblicato nel 2004 con tutte le caratteristiche dettate dal Consiglio d’Europa riguardanti il Quadro linguistico di riferimento e il Portfolio linguistico e, infine, Way Points Light Edition, pubblicato anche nel 2004, per far fronte alla richiesta di alcuni insegnanti di un corso più breve e maneggevole.

 

Pertanto nel 1995 Giuliano ed io scrivemmo la sceneggiatura di un video per la scuola media. Poi lo sottoponemmo a Peter Walton, accettammo i suoi suggerimenti e, durante l’estate, andammo a Londra a girare con Peter e tutto il suo staff le riprese di London Adventures, un video formato da 10 episodi. London Adventures fu pubblicato nel 1996 ed anche di questo video se ne fece una edizione straniera. Infatti la Richmond, una casa editrice che opera in Spagna, ne fece un’edizione per le scuole spagnole intitolata, Super Starlight.

 

Ecco una recensione del nuovo video apparsa su “The Reporter”, marzo 1996.

 

London Adventures

by Giuliano Iantorno & Mario Papa

 

“This is the second video made by Iantomo and Papa for Way Points based on the lives (and loves) of young people in London. Suitable for older teenagers, the video does however cover all basic structures normally associated with the false beginner/lower intermediate stages of language learning. It is based on the friendship between a young American visiting London (and, therefore, discovering the city and its population) and her English cousin. She meets his friends, goes to parties and generally participates in the lives of London teenagers as they take place in the city today.

London Adventures utilises - as did the first video - the technique of 'Video Frames' which re-present key structures and expressions already viewed in the preceding scenes. The fact that the video 'freezes'for a few moments and shows the structure in its written form on the screen means that viewers have the opportunity of utilising this medium in order to practice the language item presented.

A useful complement to Iantomo and Papa's course book and proof that Zanichelli - with the help of experienced ELT video producer Peter Walton and the Zanichelli editorial staff - are breaking new ground in the field of ELT materials in Italy today.”

 

Traduzione:

(Questo è il secondo video fatto da Iantomo e Papa per Way Points basato sulla vita (e gli amori) di alcuni giovani che vivono a Londra. Adatto ad adolescenti, il video copre tutte le strutture di base che normalmente vegono presentate ai livelli elementare e intermedio dell’apprendimento linguistico. Il video si basa sull’amicizia di una giovane americana in visita a Londra (che, quindi, scopre la città e i suoi abitanti) e un suo cugino inglese. La ragazza incontra gli amici di suo cugino, va alle feste e, in genere, partecipa alla vita degli adolescenti londinesi.

 

London Adventures utilizza – come pure il primo video – la tecnica del Video Frames che consiste nel ripresentare strutture ed espressioni chiave già viste nelle scene precedenti. Il fatto che il video ferma l’immagine per alcuni secondi e mostra sullo schermo la struttura nella sua forma scritta significa che quelli che guardano il video hanno la possibilità di utilizzare questo accorgimento per esercitare la struttura linguistica presentata.

Un materiale complementare utile per chi usa il corso di inglese di Iantomo e Papa e la dimostrazione che la Zanichelli – con l’aiuto di Peter Walton, esperto produttore di video per l’insegnamento della lingua inglese, e di tutto il personale editoriale della casa editrice – oggi sta cercando di aprire in Italia nuove strade nel campo della preparazione di materiali volti all’insegnamento della lingua inglese.)

 

Seguirono subito due CD-ROM, preparati insieme a Federico Tibone, esperto informatico, con la redazione di Claudia Mazzocchi, bravissima e attenta a controllare che tutte le attività fatte per il computer funzionassero perfettamente.

Su un sito web trovammo i commenti seguenti.

 

London Advntures

Consigliato a studenti da 12 a 14 anni

 

Area valutazione

Giudizio: ottimo

“Concepito come ampliamento multimediale ad un corso scolastico di lingua straniera, questo CD-ROM (accompagnato da un Activity Book), per la varietà dei contenti, delle attività proposte e per l’impostazione didattica precisa, può diventare un utile strumento indipendente per l’insegnamento / apprendimento della lingua inglese.

 

Gli obiettivi cognitivi sono chiari così come le informazioni a supporto dei dialoghi e degli esercizi proposti. Le attività coprono in maniera equilibrata tutte le quattro abilità linguistiche (ascoltare, parlare, leggere, scrivere), sono ricche di elementi culturali e si prestano ad essere svolte sia singolarmente che in gruppo.

In particolare, ogni studente può monitorare il proprio avanzamento nei diversi esercizi proposti attorno ad ogni episodio.

 

Come in molte applicazioni Windows la qualità audio non è elevata. Non sono previste funzioni di authoring da parte dell’insegnante o dell’utente.

 

Si tratta di un pregevole esempio di didattica della lingua inglese che riprende le metodologie già più volte sperimentate validamente da Iantorno e Papa su cartaceo. All'eccellente didattica di base si accompagnano una multimedialità ed un'interattività costante che rendono il CD veramente motivante e funzionale nella realtà scolastica attuale. Di particolare pregio non solo l'aspetto visivo ma soprattutto quello uditivo: le attività di ascolto e di registrazione sono finalmente alla portata del singolo utente. La parte di consultazione grammaticale è molto ampia ed è forse l'unico aspetto che richiede una significativa competenza di riflessione linguistica, ma la guida cartacea sopperisce ad eventuali dubbi.

La fase di autovalutazione è felicemente rispettata e il ruolo dei due mediatori VickY e Guido (ingl/it.) è ben impostato, evitando disorientamenti all'utente.

Di notevole qualità è il raggruppamento di attività integrate e di simulazione che rispecchiano i punti salienti del quadro di riferimento europeo. Questo CD può essere di grande aiuto nell'attuale biennio superiore, che spesso presenta un'utenza poco autonoma e poco abituata ad interagire linguisticamente a più livelli. L'armonia con le attuali indicazioni glottodidattiche non può non essere apprezzata dai docenti.”

 

A cura del gruppo di valutazione

Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna

 

Descrizione a cura dell'editore:

“AUTORI: Giuliano Lantorno e Mario Papa sono autori di varie opere per l'insegnamento della lingua inglese, edite da Zanichelli e da altre prestigiose case editrici, nazionali ed internazionali. Federico Tibone, autore di titoli multimediali come Fisica Interattiva di Ugo Amaldi e La Relatività di Einstein con Tullio Regge, produce programmi interattivi per la didattica e la e la divulgazione scientifica.

 

A CHI SI INDIRIZZA: il CD-ROM si indirizza in particolare agli studenti di inglese principianti (non solo a chi ha in adozione Way Points, ma anche a chi utilizza altri testi). Può essere usato sia a scuola sia a casa per rinforzare ed espandere le abilità di base in modo divertente e appassionante, usando il computer per esercitazioni interattive.

 

IDEE FORZA: il CD-ROM consente di:

• guardare gli episodi del video London Adventures (con o senza sottotitoli)

• risolvere gli esercizi legati ai singoli episodi;

• leggere i dialoghi;

• registrare la propria voce;

• doppiare i personaggi;

• consultare schede grammaticali e un glossario.

Activity Book & CD-ROM for Way Points di Giuliano Iantorno e Mario Papa

cod. ISBN 8808-00545-3